domenica 5 gennaio 2025

Rabat

Ci alziamo presto, prendiamo un taxi, è ancora buio quando arriviamo alla stazione dei treni. Alle 7:50, puntuale il treno parte. Arrivo a Rabat alle 11:30. Giriamo la città e il suo souq. Pranziamo, taxi per aeroporto. Volo su Siviglia. Notte in aeroporto.

La Medina di Rabat 

…cinta da mura, venne costruita nel XVII secolo…

…ha un carattere autentico, ospita alcuni validi negozi e palazzi affascinanti 

Una delle porte della città 

Le fontane…

I negozi di spezie…

…sulle vie della città 

Le vie di case bianche…

…con i bei vasi di fiori…

La vista sull’Atlantico

Il contrasto con il blu del cielo…




sabato 4 gennaio 2025

Jardin Majorelle

Partiamo alle 8:45 dopo colazione con km 3067 fuori ci sono 6 gradi. Facciamo l’ultima benzina e consegniamo la macchina. Finiamo il viaggio con km 3123,7. Alle 11:30 abbiamo l’entrata ai Giardini Majorelle. Yves Saint-Laurent  e il suo compagno Pierre Bergé acquistarono questa villa blu elettrico e il suo giardino per preservare la visione del suo proprietario originario i paesaggista Jacques Majorelle, e in seguito la aprirono al pubblico. In ossequio alle sue ultime volontà nel giugno del 2008, le ceneri di Yves Saint Laurent sono state sparse tra le rose dell’orto. Il Jardin Majorelle fu creato nel 1924 quando diventò una sorta di deserto psichedelico con oltre 300 specie di piante provenienti da cinque continenti. Boigainvillee color magenta esplodono da vasi di terracotta, giallo limone, esili cactus si appoggiano a pareti intonacati in blu, cobalto e variopinti uccelli canori africani svolazzano tra i bambù verdi intenso. Con un bus raggiungiamo la stazione dei treni per prendere i biglietti per il viaggio di domani per Rabat. Pranziamo in un locale della piazza e andiamo nel nostro Riad a portare i bagagli. Giriamo il souq e beviamo un tè sulla terrazza panoramica per godere ancora della vista sulla vita della Djemaa el-Fna. Ceniamo sulla bella terrazza di un locale nel centro della medina. 

I giardini Majorelle

…creato nel 1924 è diventato una sorta di deserto psichedelico…

…con oltre 300 specie di piante provenienti da cinque continenti 

Yves Saint-Laurent ha donato il Jardin Majorelle a Marrakech

Nel giugno del 2008 le ceneri di Yves Saint-Laurent sono state sparse nel giardino

Lo stilista e il suo compagno Pierre Bergè acquistarono questa villa blu elettrico e il suo giardino…

…per preservare la visione del suo proprietario originario, il paesaggista Jacques Majorelle

La Tomba di Yves Saint Laurent e Pierre Bergè

Esili cactus si appoggiano a pareti intonacate in blu cobalto e variopinti uccelli canori africani svolazzano tra i bambù verde intenso

Boungainvillee color magenta esplodono da vasi di terracotta giallo limone

La villa stile art decó di Majorelle ospita al suo interno la collezione di arti decorative marocchine di Yves Saint-Laurent






Il Passo Tizi n’Test

Facciamo colazione nella terrazza della bella Riad. Ancora una passeggiata nel souq. Partiamo alle 13:00 con Km 2845 direzione Marrakech attraverso il passo Tizi n’Test. Viaggiamo lungo la N 10 a est di Taroundant vediamo i ricciuti alberi di Argan Hania spinosa un’indicazione segnala la strada per il Tizi n’Test, uno dei passi di montagna più impegnativi e spettacolari del paese che conduce a nord est oltre l’alto Atlante fino a Marrakech. Avvicinandosi alle montagne questa strada secondaria attraversa una rigogliosa foresta protetta di Argan spinosa un vero paradiso per le capre di montagna della zona abituata a magri pascoli dell’alto Atlante. Si possono vedere le capre in equilibrio sugli alberi intente a brucare le noci di argan maturate al sole. Sbagliamo strada per 14 km. Facciamo il passo lentamente perché ci sono dei lavori in corso, a tratti la strada è molto pericolosa. Ci fermiamo a vedere la moschea Tin Mal Mosque ma non è visitabile, sono evidenti i segni lasciati dal recente terremoto che ha distrutto molti dei villaggi di montagna. Vediamo tende e container al posto delle case. Si fa buio e siamo ancora sulla strada con buche e tratti non asfaltati. Deviamo per Amizmiz dove arriviamo alle 21:00. Oggi è stata una giornata faticosa 222 km per 9 ore di viaggio!

Direzione Marrakech attraverso il Passo Tizi n’Test uno dei passi più impegnativi e spettacolari del Marocco 

Una delle porte di Taroundant

Le mura di terra rossa della città 

Un altro angolo del souq…

… zucche in vendita…

Viaggiando sulla N10 molti sono gli alberi riccioluti di argan

I lavori sulla strada verso il Passo Tizi n’Test

Oggi è stata una giornata impegnativa: 9 ore di viaggio per 222 km

Il passo a 2092 m di altitudine

La neve sulle cime più alte

Le case distrutte dall’ultimo terremoto…

… i campi tendati…

… nel buio della notte…









giovedì 2 gennaio 2025

Le Pietres Blue

Facciamo colazione nella casa berbera, partiamo alle 10:15 con km 2620. Torniamo alle Pietres Blue facendo una bella camminata di circa 2 chilometri. Torniamo verso Tafraute e facciamo un giro nel mercato. Le donne in questa parte del Marocco indossano abiti neri orlati di ricche passamanerie e scarpe molto colorate. Ci rimettiamo sulla strada che presto diventa una serie di tornanti e strette curve. Il paesaggio circostante diventa sempre più spettacolare, con le montagne che si ergono imponenti sullo sfondo. Andando verso Ait Baha la strada si snoda attraverso una serie di paesaggi collinari attraversando villaggi berberi. Lungo la strada è possibile ammirare molti campi coltivati tra cui uliveti e agrumeti nei villaggi circostanti. È possibile vedere diversi aga dir strutture tradizionali di questo angolo di Marocco. Agadir è una parola di origine berbera che significa muro fortificato o cittadella e fa riferimento ad insediamenti fortificati tradizionali, una sorta di banca comune per proteggere i beni della comunità, quasi sempre costruiti in cima a una collina e utilizzati per proteggerli dai nemici. Nella strada vediamo anche molti alberi di argan. Arriviamo a Taroundant che viene chiamata anche la piccola Marrakech. È una città della Valle del Souss nascosta dietro splendide mura di terra rossa sullo sfondo delle montagne innevate dell’Alto Atlante, ospita piazze e souq impregnati dell’atmosfera mistica del Maghreb. Si tratta però anche di un centro del commercio, dove i berberi si recano a vendere i prodotti coltivati nel fertile bacino dell’Oued Souss. Taroundant non offre particolari attrattive ma la Medina è un luogo incantevole per passeggiare e i due souq caratterizzati da una atmosfera vitale, meritano certamente una visita. I 7,5 km di bastioni che circondano Taroundant sono tra le mura costruite in pisè (blocchi di terra cruda) meglio conservate del Marocco, il loro colore cambia dal bruno dorato al rosso scuro a seconda della luce e delle ore del giorno. Arriviamo al nostro Riad, camminando tra le vie arriviamo alla piazza dove ceniamo.

L’opera artistica Pietres Blu dell’artista belga Jean Veramente

La casa berbera vicino a Tafraute…

…la stanza della colazione

L’inconfondibile formazione rocciosa nota come Le Chapeau de Napoleon

Le donne in questa parte del Marocco indossano scarpe molto colorate…

… e abiti orlati da ricche passamanerie

Un cimitero e sullo sfondo il ‘Cappello di Napoleone’ 

I bei villaggi i cui colori si confondono con quelli delle rocce

Lo sguardo verso l’infinito 

Lungo la strada un piccolissimo paese appollaiato su una collina 

I 7,5 km di bastioni che circondano Taroundant sono tra le mura costruite in pisè (blocchi di terra cruda) meglio conservate del Marocco   

Il bel Riad…

…a Taroundant…

Il grande souq…

…negozi con tanta merce…

…spezie e intrugli vari…











Rabat

Ci alziamo presto, prendiamo un taxi, è ancora buio quando arriviamo alla stazione dei treni. Alle 7:50, puntuale il treno parte. Arrivo a R...